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NON SONO UNA SUPER MAMMA – e sono felice così

Sono mamma di due gemelle. Adoro le mie bambine, vivo letteralmente per loro e non è una cosa semplice da dire in questo particolare momento storico.

Le mie figlie sono nate subito dopo e subito prima della nascita dei figli di alcune personalità del web molto note, le cui vite sono continuamente postate su tutti i social e di cui continuo a leggere novità. Loro fanno cose, vanno in luoghi lontani e pubblicano aggiornamenti di come la loro vita prosegua velocissima anche dopo l’arrivo dei figli. Ora siamo in questo periodo storico, in cui le donne possono (o devono?) fare mille cose contemporaneamente, essere mamme, mogli, lavoratrici, viaggiatrici, esperte di cucina e di bellezza, il tutto con la professionalità che si conviene. Ebbene, io non ci riesco, io non sono una super mamma, sono solo la mamma delle mie gemelle ed in questo momento è tutto quello che riesco ad essere. Da quando sono nate, mi dedico a loro anima e corpo e non riesco a pensare ad altro. Il mio bisogno di loro è proprio fisico, DEVO stare con loro, assicurarmi che tutto ciò di cui hanno bisogno sia fatto nel modo in cui la loro madre vuole che sia fatto, nel modo che ritengo migliore per loro e questa cosa richiede moltissimo tempo. Io so che posso fare altre cose ma il fatto è proprio questo, ho finalmente capito che POSSO fare altre cose, non che le DEVO necessariamente fare e va bene così. Per diversi mesi mi sono sentita a disagio del bisogno che ho di stare con le mie figlie. Vedevo le vite di queste donne, che, tra parentesi, ammiro per la loro capacità di concentrarsi su più fronti, e mi sentivo inadeguata, perché, invece, tutto quello su cui riuscivo e riesco a concentrarmi io, sono le mie figlie. Certo, io ho avuto due figlie e non una sola, e già questo complica il tutto, in più io le sto orgogliosamente ancora nutrendo con il mio latte, mentre credo di aver capito che tutte le neo-mamme multitasking di questo periodo che seguo sui social non abbiamo allattato praticamente per nulla e, questo, fa una grande differenza perché io, se non mi sto occupando delle mie figlie, mi sto tirando il latte per loro, e non riesco a fare molto altro durante il giorno. E sono felice. Sono felice come non lo sono mai stata in vita mia, così felice che ho persino paura di esserlo. È una cosa indescrivibile, sono distrutta, penso di non essere mai stata tanto stanca in vita mia ma allo stesso tempo il cuore mi scoppia di gioia e, semplicemente, non sono pronta per altro. Ringrazio continuamente il cielo e il destino che mi hanno permesso di avere questi mesi completamente dedicati a loro, i mesi più duri e meravigliosi della mia vita. Ho scelto (perché ho potuto scegliere) di mettere la mia vita da parte per un po’, e l’ho fatto senza il minimo ripensamento e non ho ripensamenti nemmeno ora. Credo fortemente che le donne, se lo vogliono, debbano poter continuare a pensare alla propria carriera o comunque agli interessi che coltivavano prima dei figli, ma credo altrettanto fortemente che alle donne che, invece, vogliono (e ovviamente possono) occuparsi dei figli non debba esserne fatta una colpa perché entrambe le scelte sono giuste, anche se, in questo momento, la società sembra volere le donne necessariamente bramose di tutto. Perché? Anche questo aspetto della donna che debba essere necessariamente impegnata in mille cose credo ci etichetti e ci renda di nuovo schiave di quello che gli altri si aspettano da noi e non ci aiuta. Perché non possiamo essere ciò che vogliamo nel momento in cui lo vogliamo? Me lo sono chiesta per un po’ di mesi e alla fine ho capito che posso. Posso essere solo una mamma perché in questo momento è tutto ciò che riesco ad essere. E va bene così. Sono felice di essere solo una mamma. Mi sento immensamente soddisfatta. Ed è la cosa più antica e semplice del mondo a rendermi così felice. Ti dicono sempre che la vita è una sola e devi passarla facendo quello che davvero desideri, che c’è troppo poco tempo per vivere le vite degli altri ma questo non vuol dire necessariamente che devi scalare l’Everest per poter dire di avere davvero vissuto. Io cresco le mie figlie, e sono incredibilmente felice. Questo viaggio è come una continua vacanza on the road lungo la via più panoramica del mondo, mi godo i paesaggi più belli, i sorrisi migliori e gli urletti di ogni giorno. Conosco ogni smorfia e mi emoziono di tutte le piccole scoperte quotidiane. Vado in ansia se si ammalano e mi preoccupo per il loro futuro. Passo le giornate cercando le cose migliori per loro, che possano aiutare loro e me lungo questa via che, insieme, stiamo percorrendo. Ogni mattina apro gli occhi (sempre che sia riuscita a chiuderli!) e vedo due visini che mi sorridono dietro i ciucciotti e non c’è modo migliore di iniziare la giornata. Ogni giorno è stancante ed appagante e per loro non ci sono rinunce, perché non mi pesa dedicarmi a loro. In questi mesi non mi sono staccata da loro se non per poche ore, e le ho passate continuando a pensare a loro. I pochi momenti in cui esco di casa senza di loro mi pesano moltissimo, ho proprio fretta di fare quello che devo per poter finalmente tornare a casa, nel nostro posto sicuro ed accogliente. Le mie giornate trascorrono così, e non ho bisogno di fare altro, perché in questo momento ci siamo solo noi, e tutto il mondo è fuori. È una sfida quotidiana, perché non ho assunto tate o baby sitter, il papà lavora a tempo pieno e durante il giorno mi aiuta solo mia mamma (senza la quale non so come farei), ma non è più una giovinetta e comunque non trovo corretto approfittare della sua disponibilità, perché lei mi fa un favore ad aiutarmi, non è pagata come una tata o una baby sitter, quindi cerco di chiederle il meno possibile. Anche qualora avessi la possibilità di assumere qualcuno, non lo farei mai, non potrei mai affidare le mie bimbe a qualcun altro, perché per ora solo io riesco a dargli ciò di cui hanno davvero bisogno e nessuno può sostituire il ruolo della mamma. Avendone avuto l’opportunità, sono felicissima di poter dare ai loro primi mesi di vita quell’impronta indelebile che la mia presenza costante gli darà per tutta la vita. La bellezza dell’amore della mamma, insostituibile e incomparabile… sono convinta che questa cosa se la porteranno dietro per sempre, farà parte del loro imprinting e sta rendendo la mia vita così incredibilmente speciale. Avete presente quella sensazione di gioia che senti proprio nel petto e ti sembra proprio arrivi dal cuore? Bhè, sono sette mesi che praticamente non mi abbandona mai, quindi ditemi, come potrei mai farne a meno anche solo per qualche minuto?

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